Nonostante Google ed Amazon abbiamo fra le mani gli assistenti digitali forse più completi e con il più alto tasso di utilizzo all’interno del mercato statunitense, la realtà dei fatti è che Apple detiene il primato di utilizzo in tutto il resto del mondo. A differenza di Google Assistant ed Alexa, Siri è in grado di parlare in 21 lingue diverse.
Si tratta di un numero molto più elevate delle quattro lingue di Google Assistant e delle due lingue di Alexa. L’unico assistente che si avvicina ma sempre con grande distanza è Cortana, che funziona in 8 lingue diverse (anche in italiano).
Qui di seguito vi riportiamo una dichiarazione di Alex Acero, capo del team di riconoscimento vocale alla Apple, nella quale spiega il lavoro che occorre per ampliare le capacità di Siri per una nuova lingua:
Alla Apple, iniziamo a lavorare su un nuovo linguaggio utilizzando delle persone per leggere brani e testi in una serie di accenti e dialetti, che vengono poi trascritti a mano in modo che il computer possa disporre di una rappresentazione esatta del testo parlato da imparare. Apple cattura anche una vasta gamma di suoni e di voci. Da lì, un modello di linguaggio è costruito basandoci su degli algoritmi di machine learning che cercano di prevedere le parole in sequenze.
Sviluppare una nuova lingua per Siri è un lavoro molto ripetitivo
Si tratta quindi di un breve lavoro che va ripetuto tantissime volte, affinché la quantità di dati analizzati dal sistema è tale da permettere a Siri di funzionare in maniera ottimale. Probabilmente anche nelle aziende concorrenti il lavoro di integrazione di una nuova lingua è simile.
La nostra speranza è che Apple, Google, Amazon, Microsoft (e Samsung con il suo Bixby) rendano quanto più velocemente possibile disponibili tutte le funzionalità dei loro assistenti digitali anche in lingua italiana.