Una grossa differenza fra smartphone e wearable la troviamo nell’elaborazione dei dati. Mentre gli smartphone stanno diventando sempre più potenti fino a raggiungere livelli che fino a qualche tempo fa erano raggiunti solo dalle console da gamimg, i wearable non necessitano di tutta questa potenza. Anzi, al contrario, necessitano di SoC che consumino quanto meno possibile al fine di prolungare l’autonomia di device dotati di batterie veramente molto piccole. Da questo punto di vista, l’annuncio del Qualcomm Snapdragon 1100 avvenuto al Computex 2016 è proprio una manna dal cielo.
Il colosso americano aveva in passato annunciato il modello Snapdragon 2100 ma, come potete immaginare, questo nuovo modello è pensato per essere integrato all’interno di wearable di base ancora più piccoli come ad esempio le smartband. Dai dati estraibili da quest’immagine possiamo notare che:
- Il SoC è il 45% più piccolo, in termini di dimensioni, rispetto al Qualcomm QSC6270;
- Riesce a garantire fino a 7 giorni di autonomia prolungata;
- E’ compatibile sia con sensori nterni quali giroscopio, barometro, cardio frequenzimetro e sia con accessori esterni;
- E’ dotato di connettività di rete LTE di cat. 1;
- Rilevazione della posizione mediante la tecnologia “iZat” di Qualcomm.
Il colosso americano ci informa che la piattaforma hardware Snapdragon 1100 verrà utilizzata su oltre 100 wearable differenti. Essa è già in fase di produzione di massa, per cui è lecito aspettarsi i primi wearable che la equipaggiano già dai primi mesi del 2017.