Le password rappresentano una porzione importante del modo in cui interagiamo con i siti web, con le applicazioni e con i servizi in generale. Nonostante stanno pian piano venendo implementate da altri metodici di riconoscimento, come ad esempio il riconoscimento a due fattori, rappresentano ancora il fulcro principale dell’identità online di ognuno di noi.
In futuro tuttavia verranno abbandonate in virtù dell’adozione di sistemi di riconoscimento non solo più sicuri ma anche più difficilmente soggetti ad attacchi hacker. Già in questo momento molti servizi supportano il riconoscimento tramite impronta digitale ma il futuro è rappresentato da piccolissimi chip da implementare direttamente all’interno del nostro corpo.
Sfruttando una trasmissione radio, il chip presente nella nostra mano o nel nostro polso ci permetterà di autenticarci, di aprire porte, di effettuare pagamenti ecc. In pratica, il chip che verrà utilizzato funzionerà come una sorta di “token” bancario, ovvero come seconda chiave di autenticazione. Infatti, esso verrà utilizzato in abbinata con un altro sistema di riconoscimento biometrico come il sensore di impronte digitali o il sensore di scanner dell’iride presenti negli smartphone.
Insomma, il dover digitare una password su una tastiera oppure anche un codice PIN per autorizzare un pagamento sarà una pratica che verrà presto sostituita con “qualcosa di più personale”.