Il New Yorker ha da poche ore pubblicato una lunga intervista effettuata a Jony Ive, il Senior Vice President del Design in Apple: negli anni gli erano già state fatte numerose interviste, ma quest’ultima è di certo una delle più interessanti dato che va a svelare aneddoti e curiosità esclusive riguardanti il passato e il futuro di Apple, l’azienda per la quale Ive lavora sin dagli Anni ’90.
L’intervista inizia descrivendo come Jony Ive entrò in Apple alla fine degli Anni ’90, quando Steve Jobs era già tornato alla guida dell’azienda che lui stesso aveva fondato negli Anni ’60: egli ha spiegato come il suo particolare rapporto che aveva con Jobs permise di creare una nuova era riguardante il design per l’epoca, permettendo di creare prodotti come il primo iPod o il primo coloratissimo iMac.
Jony Ive: Una lunga intervista fa emergere informazioni esclusive su Apple
New Yorker si è spinto addirittura all’interno dello studio del designer, descrivendo che Ive e il suo team lavorano con un’infinità di tavoli, corredati da svariate fresatrici poste alle pareti: ognuna di queste include un solo oggetto che è attualmente in sviluppo (ovviamente durante la visita il tutto era ben coperto) dal team design, che è composto da 16 persone.
Ive ha inoltre descritto i primi mesi con i quali entrò a lavorare con Jobs, affermando che inizialmente era molto insicuro del suo lavoro e faceva fatica a mostrarlo al resto del team Apple, ma quando Jobs visitò il suo studio si rese conto dell’ottimo lavoro che stava svolgendo il ragazzo, e pochi giorni dopo iniziarono a lavorare insieme per creare quel che fu il primo iMac.
Per quanto riguarda le auto | Apple al lavoro su una auto elettrica a guida autonoma? | Ive si è limitato a dire che la maggior parte delle auto attualmente in circolazione sono scioccanti da vedere in strada, sostenendo che gran parte di esse sono semplici vetture di passaggio, che mai verranno ricordate nella storia.
Nell’intervista, Jony ha anche descritto la sua transizione da progettista hardware a capo dell’interfaccia software, avvenuta nel 2012 quando Tim Cook ha preso in mano l’azienda a causa della morte di Steve Jobs: il suo compito era quello di rivoluzionare l’interfaccia grafica di iOS.
Jobs nel lontano 2007 aveva voluto un sistema operativo con una grafica più fedele possibile agli oggetti con i quali la gente viveva ogni giorno: per questo si era creata un’app calendario con cuciture in pelle, e così via: fu necessario perchè per la prima volta le persone adoperavano su larga scala un display touchscreen capacitivo, e non più dei tasti fisici.
Jony ha inoltre dichiarato che sin dal lancio di iPhone 4 l’azienda stava pensando di lanciare un dispositivo con un display da addirittura 6 pollici: con gli anni e con centinaia di prototipi, poi, si è passati ai 5,7″ e ai 5,6″ che erano visti come ancora troppo grandi, ed ecco il perché dei display da 4,7 e 5,5 pollici di iPhone 6 e iPhone 6 Plus. La fotocamera sporgente di iPhone 6, invece, è stata resa necessaria per non dover aumentare lo spessore del dispositivo pur mantenendo un’ottimo design del device.
Per quanto riguarda Apple Watch, il designer ha detto che sin dal 2011 c’era un progetto nei cantieri dell’azienda, e ha spiegato che inserire un display circolare in un prodotto del genere (come stanno facendo i concorrenti con Moto 360 e LG G Watch R) è del tutto inutile dato che la maggior parte delle informazioni da visualizzare sono elenchi, testi e appuntamenti.
Ha inoltre sottolineato che Apple Watch adotta materiali come vetro di zaffiro, acciaio inox rinforzato e ceramica sul retro rifinita con zaffiro: “sono materiali decisamente pregiati che solo se prodotti in grandi quantità riescono ad avere prezzi abbordabili per tutti, nessun altro produttore riuscirebbe a farlo.“
Confermata inoltre la presenza di un Display OLED e non LED per Apple Watch, che avrà dunque neri assoluti che andranno a sposarsi perfettamente con la schermata principale che ha stata disegnata con uno sfondo nero.