<div><div><div property="content:encoded"><p>Il team di<strong> Google</strong> annuncia la disponibilità di<strong> Azioni Vocali in italiano</strong>, insieme di comandi vocali per gli smartphone <strong>Android</strong> già disponibile negli Stati Uniti.</p> <p><img alt="Azioni Vocali" src="http://www.agemobile.com/wp-content/uploads/files/gal/news/2011/9/hero.jpg" title="Azioni Vocali"></p> <!--break--> <p>Con Azioni Vocali è possibile gestire direttamente con la propria voce smartphone e tablet basati sull'OS mobile di Google, chiamando i contatti, inviando messaggi, navigando sul Web, ecc.</p> <p>Per utilizzare i comandi vocali è sufficiente sfiorare l'icona microfono posta a fianco della barra di ricerca Google in homescreen o tenere pressato per alcuni secondi il pulsante di ricerca: quando compare il messaggio "Parla Ora" è possibile iniziare a dettare il comando.</p> <p>Qui di seguito il <strong>video demo</strong>:</p> <p><br><em>Azioni Vocali per Android</em></p> <p>Questo un elenco con i comandi che è possibile impartire:</p> <ul><li> <em>invia SMS a [contatto] [messaggio]</em></li> <li> <em>chiama [contatto di lavoro]</em></li> <li> <em>immagini di [termine di interesse]</em></li> <li> <em>vai su [sito internet]</em></li> <li> <em>cerca su internet [luogo/nome dell’azienda]</em></li> <li> <em>guidami [indirizzo/città/nome dell'attività]</em></li> <li> <em>mappa di [luogo]</em></li> </ul><p>Per maggiori informazioni e per scaricare Azioni Vocali in italiano vi rimandiamo alla <a href="http://www.google.it/intl/it_ALL/mobile/voice-actions/">pagina ufficiale</a>.</p> <p>Fonte: <a href="http://googleitalia.blogspot.com/2011/09/un-androide-ai-tuoi-comandi.html">Google Italy Blog</a></p> </div></div></div><div><div>Sistema Operativo: </div><div><div><a href="http://www.agemobile.com/android/index.html" typeof="skos:Concept" property="rdfs:label skos:prefLabel" datatype="">Android</a></div></div></div><div><div>Contenuto: </div><div><div><a href="http://www.agemobile.com/notizie/index.html" typeof="skos:Concept" property="rdfs:label skos:prefLabel" datatype="">Notizie</a></div></div></div>
Cook, cosa faremo domani?
Quello che facciamo sempre Jony, brevettare il mondo!
Probabilmente a Cupertino le discussioni sono molto simili a questa, tratta dal celebre cartoon.
Un nuovo brevetto scoperto dai colleghi di Appleinsider, descrive un sistema proprietario basato su sensori ed elementi fisici che potrebbe permettere in futuro di salvaguardare un dispositivo dalla caduta, attuando alcune misure di protezione.
Il brevetto chiamato “ Meccanismo di protezione per un dispositivo elettronico “punterebbe ad alleviare o evitare il più possibile danni alla componentistica interna di un device, risultando applicabile secondo il documento a dispositivi mobili come smartphones e tablet, ma anche a notebook, nonostante iPhone venga specificatamente citato come dispositivo focus del brevetto.
Il sistema di protezione si basa sull’utilizzo di più sensori, come accelerometro, giroscopio, sensore di posizione, gps e altri impiegabili allo scopo, per valutare una condizione di caduta libera. L’input dovrebbe essere inviato ad un processore specifico che si occuperà di valutare, tempo d’impatto,velocità e altezza da terra, decidendo successivamente il miglior modo per attutire la caduta.
Il brevetto prende in considerazione più soluzioni , alcune delle quali piuttosto esotiche e opinabili nella possibilità d’utilizzo effettiva, come ad esempio l’adozione una camera a gas compresso che diminuisca la velocità d’impatto. Lo scopo principale è quello di far impattare il dispositivo in una zona considerata meno vitale, a questo scopo il brevetto descrive l’adozione di una massa interna mobile che produca un effetto ” gatto “, permettendo il riorientamento in volo del dispositivo portando la zona di collisione su punti meno sensibili.
Al fine di ridurre il colpo, o evitarlo del tutto, il meccanismo di protezione punta a modificare in maniera sostanziale la velocità angolare, il posizionamento e la rotazione del dispositivo.
Realizzazioni alternative descritte, si concentrano sull”utilizzo di motori interni che permettano l’estensione di elementi di portanza aerodinamica, o concentrate sul ritrarre parti vitali come interruttori, durante la caduta.
Un sistema piuttosto complesso e improbabile che possa venire sfruttato in tempi brevi , legato forse ad un utilizzo futuro qualora la miniaturizzazione dei componenti permetta l’adozione si una simile componentistica. Il brevetto è stato depositato a settembre 2011, e accreditato a Niccolò V. King e Fletcher Rothkopf, come inventori del sistema.
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