Una recente ricerca condotta da un analista di Samy Kamkar mette in evidenza i potenziali rischi per la tutela delle informazioni personali legati all’utilizzo di uno smartphone Windows Phone 7.
Il caso non è certo nuovo e non limitato alla piattaforma Windows Phone 7, basti pensare alle analoghe vicende che hanno in tempi recenti coinvolto Apple. Questa volta nel mirino dei sostenitori della necessità di tutelare le informazioni personali contenute nello smartphone è finita Microsoft e i suoi smartphone Windows Phone.
Secondo la ricerca di Samy Kamkar, almeno un’applicazione presente nello smartphone contiunerebbe a raccogliere e a trasmettere a Microsoft informazioni personali comprendenti: la latitudine, la longitudine, un ID univoco del terminale e gli access point WiFi presenti nelle vicinanze. L’applicazione in questione sarebbe quella della fotocamera.
L’invio delle informazioni personali può essere normalmente consentito attivando un’apposita opzione, ma, stando a quanto riportato dalla recente indagine, l’applicazione della fotocamera continuerebbe ad inviare sopra elencati anche senza il consenso dell’utente.
Resta da dimostrare che l’utilizzo di tali dati sia finalizzato ad attività di marketing o per altri scopi che richiederebbero un espresso consensto dell’utente, ma il dato della raccolta non autorizzata delle informazioni di per sè potrebbe far storcere il naso ai sostenitori della tutela della privacy.
Al momento Microsoft non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito. Restarà da valutare se futuri aggiornamenti software, come avvenuto nell’analogo caso che ha riguardato di dispositivi iOS, correggeranno il comportamento dell’applicazione “incriminata”.
Fonte: Cnet