Il blackout Wind/Infostrada che ha paralizzato le comunicazioni in tutta Italia non poteva risolversi in segreto. Il guasto ha causato danni a molti e passi l’impossibilità di rispondere agli amici su whatsapp ma i danni sono stati anche importanti per quanto riguarda professionisti e aziende che con Internet ci lavorano ogni giorno.
Come vi abbiamo annunciato qualche ora fa il Codacons sta preparando una formale richiesta di maxi risarcimento al gruppo Wind/Infostrada. Si parla di circa 1 miliardo di euro che andrebbe ripartito tra i milioni di abbonati. Wind d’altro canto ha pubblicato una nota sul sito ufficiale e si scusa pubblicamente per i disagi non negando il problema ma comunque cercando una giustificazione:
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Wind sottolinea che il disservizio, verificatosi il 13 giugno, sulla rete fissa e mobile, è stato un evento anomalo di carattere eccezionale, durato poche ore e che non ha mai interessato l’intero territorio nazionale.
L’anomalia è stata causata dal blocco progressivo, per problemi di configurazione, degli apparati (router IP) dell’esteso backbone internet di collegamento tra i nodi delle reti fissa e mobile: si tratta di un evento unico ed irripetibile. L’azienda si è immediatamente messa in moto, grazie all’intervento tempestivo della propria macchina operativa e dei propri tecnici di rete che hanno individuato l’anomalia, ne hanno verificato gli impatti sulle tratte geografiche della rete per bloccarne la diffusione. Solo a quel punto, si è potuto procedere alla graduale, ma veloce, eliminazione del problema ed al ripristino della piena funzionalità del servizio nelle diverse aree territoriali. Queste azioni, unitamente al fatto di disporre di tecnologie sofisticate e all’avanguardia, hanno consentito di ridurre il tempo del guasto solo a poche ore.
Per incidenti di simile natura, verificatisi su reti di telecomunicazioni che hanno dimensioni analoghe nel mondo,i tempi di risoluzione sono stati molto più lunghi con impatti decisamente più pesanti.
Nei confronti di questa eccezionale anomalia sono state poi intraprese tutte le azioni necessarie per prevenire l’eventuale ripetersi di casi simili.
Wind, inoltre, ha fornito, con tempestività e trasparenza, una corretta informazione ai 25 milioni di clienti (22 di telefonia mobile, 3 per il fisso) con progressivi aggiornamenti sui vari canali di comunicazione e attraverso le proprie strutture che gestiscono la relazione con il cliente: customer care, negozi, agenzie e social media.
È opportuno ricordare, infine, che la rete fissa di Wind è composta da asset di notevole importanza: oltre 21.600 km di backbone in fibra ottica, circa 4.900 km di anelli urbani (MAN) e oltre 400 nodi di rete IP. La rete mobile, capillare e tecnologicamente all’avanguardia, comprende circa 13.600 stazioni radio, di cui 12.000 relative alla copertura 3G. Per quanto riguarda la rete di nuova generazione 4G, il servizio è stato già lanciato nelle principali città italiane.
Wind si scusa ancora per il disagio. [/box]
Basterà questa formale lettera di scuse per placare l’ira del Codacons e fermare gli utenti Wind che già meditavano di cambiare operatore e che con questo blackout (la goccia che fa traboccare il vaso) saranno ancora più orientati verso la migrazione?
Via – Press Release