Sony Ericcson sta vivendo una fase di profonda trasformazione, prova ne sia la recente acquisizione da parte di Sony. Tra le misure messe in programma per fronteggiare il difficile cambiamento figura il graduale arresto della produzione di cellulari.
Chi ricorda i due dispositivi mobili in apertura, probabilmente milita nel campo della tecnologia mobile da un bel po’ di anni. Si tratta del Sony Ericsson T68. Per l’epoca, era il 2001, il T68 era un device particolarmente innovativo, trattandosi del primo cellulare dotato di display a colori.
Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e nel corso degli anni, come è fisiologico che sia in ambito tecnologico, quegli oggetti per l’epoca innovativi sono stati superati, non solo da modelli più aggiornati, ma in tempi più recenti, anche dalla “razza superiore”: gli smartphone, molto più di semplici cellulari, si sono proposti al pubblico come oggetti in grado di fornire in mobilità i tradizionali contenuti fruibili tramite le postazioni desktop.
La recente decisione di Sony di ridurre fino alla totale scomparsa la produzione di feature-phone è un segno dei tempi. Segno della graduale scomparsa dei cellulari che lasciano spazio agli smartphone. A confermare la decisione è stato lo stesso presidente e CEO di Sony Howard Stringer, in occasione dell’annucio dell’acquisizione di Sony Ericsson.
Sony Ericsson si concentrerà sulla produzione di smartphone ed Android, almeno per il momento, sembra essere l’unico sistema operativo scelto dalla casa nipponica. Proprio Android è stato uno dei principali strumenti per attuare la “messa al bando degli smartphone”. E’ stato Android, infatti, ad aver aiutato i produttori a compiere quel processo di “democratizzazione” del prodotto smartphone, che ha consentito un’estensione della base installata in virtù del prezzo contenuto dei modelli entry-level.
Fonte: Pocket-Lint