
Qualche tempo fa vi comunicammo che MasterCard aveva lanciato un nuovo programma in Europa banalmente chiamato “selfie-pay” in virtù del fatto che permette il pagamento in un determinato esercizio commerciale autentificandosi non con una password o con un’impronta digitale ma con un selfie.
Tuttavia, nel prossimo futuro saranno sempre di più i servizi che adotteranno una soluzione del genere. Un altro esempio di gigante della tecnologia che l’ha effettivamente già adottata è Uber. Esso infatti richiede a tutti i guidatori di scattarsi un selfie al fine di accettare una nuova corsa. Anche in questo caso come con Mastercard, i dati della foto sono crittografati (Mastercard conserva i dati nei propri server mentre Uber sfrutta la piattaforma cloud di Microsoft). Grazie a questo sistema, Uber è in grado di avere una percentuale di successo nell’identificare il guidatore prossima al 100.
Il segreto di questa tecnologia sta tutta nel riconoscimento facciale. Attraverso infatti una serie di algoritmi e di software in grado di analizzare tutti i punti principali di una faccia umana (distanza fra gli occhi, misura del mento ecc.), si può ottenere una precisione che sarà sempre maggiore nel tempo. Volendo prendere come esempio nuovamente Uber, il colosso utilizza i Cognitive Services di Microsoft per l’analisi facciale.
L’utilizzo dei selfie è in parte utilizzata anche da Unicredit la quale permette di aprire un conto corrente semplicemente scattando un selfie.