Safari: cala il numero di ricerche effettuate tramite il browser | Cosa usano gli utenti con l’iPhone

Browser Safari - Agemobile.com (Foto X)
Il declino dei motori di ricerca è davvero iniziato? Il declino di Safari spia delle nuove abitudini degli internauti.
In casa Apple sono giorni e settimane all’insegna dei (possibili) venti di cambiamento. Del resto, si sa, per colossi di questa portata non è mai tempo per rilassarsi, neppure quando i nuovi progetti stanno per prendere forma e le vendite vanno a gonfie vele.
Figurarsi quando non è esattamente così. Non che dalle parti di Cupertino si registrino report insoddisfacenti sugli ultimi “nati”, eppure all’orizzonte si intravedono cambiamenti destinati a ribaltare tradizioni consolidate.
I rumors legati al possibile sdoppiamento della presentazione dei nuovi prodotti, con una data a primavera destinata ad aggiungersi a quella autunnale, potrebbero nascondere una ragione ben specifica.
Quale? L’idea di incentivare le vendite dei modelli Pro, da molti visti solo come un’alternativa di lusso agli Standard. Non è tuttavia questa l’unica preoccupazione che si respira in Silicon Valley.
Non c’è pace per Apple: cosa c’è dietro la crisi di Safari
Molto più inquietante è la minaccia che arriva dal fronte intelligenza artificiale, il cui impatto sul mondo Apple ha già lasciato segni importanti. Se infatti più di qualcosa non sta andando per il meglio lato Siri, il cui nuovo aggiornamento potenziato con AI potrebbe tardare ad arrivare, i problemi maggiori arrivano da un altro fronte.
La quantità di ricerche effettuate attraverso i motori di ricerca su iPhone sono infatti in sensibile diminuzione. Il motivo sarebbe da collegare proprio al boom di ChatGPT e soci, quindi Claude o Perplexity e agli altri large language model, che stanno acquisendo sempre più credibilità presso gli utenti anche alla voce “search”.
L’ascesa dei LLM è inesorabile: ecco come Apple ha deciso di correre ai ripari
Una minaccia concreta, dal momento che l’efficienza dei LLM è destinata a migliorare e a pagare il prezzo maggiore a riguardo rischia di essere Safari, o storico browser made in Apple. Grazie a una soluzione alternativa di OpenAI è infatti possibile da qualche tempo iniziare a usare il modello AI ChatGPT proprio come motore di ricerca in Safari.
Trattasi di un segnale inequivocabile di come Google rischi nel lungo periodo di perdere la leadership come motore di ricerca, con tutte le conseguenze del caso anche per Apple. Se invertire la tendenza è impossibile, si può quantomeno cercare di limitare i danni. Per tentare di spostare il più lontano possibile la nascita di un mondo senza Google e senza un sistema operativo centrale, Apple avrebbe già avviato contatti con aziende come Perplexity e Anthropic per aggiungere le loro soluzioni di ricerca tra le opzioni disponibili in Safari. Non sarà la soluzione, ma può aiutare ad accettare l’idea di un mondo in trasformazione.