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I ragni sono la chiave per lo sviluppo di sensori ultra sensibili

Forse non tutti sanno che i ragni, lungo tutte le loro zampe, sono ricoperti di sottilissimi peli che gli permettono di captare qualsiasi vibrazione. L’utilizzo migliore che ne fanno per esempio, è l’individuazione di una preda che si è posata sulla loro ragnatela. Sfruttando questo principio, alcuni ricercatori della Corea del Sud hanno iniziato un progetto che porterà alla realizzazione di sensori ultra sensibili dalle dimensioni veramente molto compatte (saranno quasi invisibili).

Il sistema artificiale che ricrea questi peli dei ragni sfrutta diversi strati di platino uniti a dei polimeri morbidi. Facendo passare una leggera corrente elettrica in questi filamenti, ogni minima interruzione del passaggio verrà registrata da un chip e convertita in dati. In questo modo, si prenderà ancora una volta spunto dal mondo animale per migliorare quella che è la nostra vita quotidiana.

Tra gli usi che si potranno fare di questi sensori ultra sensibili, la maggior parte riguarderà la medicina. Immaginiamo per esempio un chip formato da uno strato quasi invisibile di questi filamenti applicato al nostro petto in prossimità del cuore ed in grado di monitorarlo costantemente attraverso la misurazione di alcuni parametri.

Ovviamente si deve ancora trovare il modo di alimentare questi chip visto che, essendo molto piccoli, richiederanno delle batterie altrettanto piccole. Il futuro però è già tracciato e, sinceramente, non vediamo l’ora che arrivi.

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