
Con OnePlus 6T verranno meno alcuni punti fermi sui quali la società ha sempre puntato in questi anni: sappiamo che per la prima volta lo smartphone sarà venduto anche in collaborazione con operatori telefonici (accordi raggiunti negli USA), sappiamo che non ci sarà il jack audio da 3,5 mm e a quanto pare verrà meno anche la naturale propensione al mondo del modding, da sempre segno distintivo di tutti gli smartphone OnePlus.
Da OnePlus One a OnePlus 6 la procedura per lo sblocco del bootloader era davvero velocissima dato che servivano pochi minuti e tre righe di codice da digitare in un terminale. Con OnePlus 6T la procedura potrebbe diventare molto simile a quella di Xiaomi. Infatti, la società ha creato una pagina web che permetterà di richiedere un codice di sblocco.
Tuttavia l’intera procedura potrebbe richiedere un tempo che va da 1 a 2 settimane. Indubbiamente questa cosa non influenzerà particolarmente sul successo di questo smartphone dato che ormai la società non punta più solo sulla nicchia di sviluppatori e utenti smanettoni. D’altro canto scoraggerà i possibili acquirenti di questo smartphone interessati al mondo del modding che potrebbero virare altrove (magari in direzione Pocophone F1).
C’è ancora un margine di possibilità che questa procedura non ci riguardi direttamente: questa procedura di sblocco potrebbe essere riservata alla variante venduta negli USA con l’operatore T-Mobile. In ogni caso dovremo aspettare fino al 30 ottobre, giorno in cui verrà presentato ufficialmente OnePlus 6T, per avere tutte le informazioni sia sullo smartphone che sulla sua predisposizione al mondo del modding.