Occhiali con telecamera: come funzionano e quali scegliere tra Google e RayBan

Google Glass - Agemobile.com (Foto X)
Balzati agli onori delle cronache per un noto caso politico gli occhiali con microspie stanno diventando sempre più popolari.
Il loro uso quotidiano è entrato nell’immaginario collettivo solo qualche mese fa, quando la bufera non solo mediatica legata al caso Sangiuliano-Boccia fece capire a tutti che… i film possono trasformarsi in realtà.
Già, perché fino ad allora si pensava che la presenza dei cosiddetti “occhiali intelligenti” fosse limitata agli action-movies, agli intrighi in cui gli agenti segreti erano gli unici autorizzati ad indossarli.
Del resto stiamo parlando di lenti in apparenza normalissime incastrate in montature altrettanto comuni, eppure tali dispositivi sono capaci di catturare foto e video e funzionano da veri e propri auricolari.
Ma come funzionano gli occhiali “smart”? Al loro interno ci sono raggi X volti a facilitare la visione notturna e termica per rilevare presenze in ambienti bui. Due telecamere poste da una parte e dall’altra della montatura effettuano la registrazione di immagini e scattano fotografie.
Gli occhiali intelligenti e quel sottile confine della privacy
Entrare in possesso della prova “visiva” non è però ovviamente sufficiente. Il passo successivo riguarda la parte audio, catturato da appositi microfoni, mentre gli speaker posti sulle due aste permettono di ascoltare musica o di telefonare. Insomma, vere e proprie “diavolerie”, sottoposte però a inevitabili limiti di utilizzo.
Sebbene, infatti, l’avanzamento delle tecnologie abbia reso tali dispositivi accessibili a tutti, l’invasione della privacy degli altri ha aperto un dibattito sulla loro liceità, in particolare per la funzione di cattura foto e video. Ma quali sono i tipi di occhiali intelligenti attualmente in commercio?
Google o RayBan Meta? Viaggio nella smart glasses-story
Il debutto degli smart glasses avvenne nell’ormai lontano 2012. Il successo dei Google Glasses fu subito travolgente, almeno in avvio, al punto da venire inclusi nella lista delle “migliori invenzioni del 2012” dalla rivista TIME, eppure ben presto l’idea meravigliosa si trasformò in flop, complice quel Led che si accende e pulsa quando si sta registrando un video, ma di difficile visualizzazione, in particolare alla luce del sole. L’utilizzo dei Google Glass fu presto vietato nei cinema del Regno Unito e alcuni automobilisti furono multati per averli indossati alla guida.
Non più fortunata l’idea avuta da Mark Zuckerberg, che nel 2021 unì le forze con la tecnologia di Luxottica creando i Ray-Ban Stories, oggi non più in vendita e stroncati presto da problemi di batteria e di connessione con lo smarthpone. La loro evoluzione ha portato ai Ray-Ban Meta, che oggi rappresentano la forma di smart glasses più efficiente in commercio. I nuovi occhiali permettono di registrare fino a un minuto di video e di avviare addirittura dirette streaming. Si caricano inserendoli nella custodia e hanno una batteria integrata nella montatura che permette di utilizzarli per circa tre ore continuative. Sono inoltre dotati di comandi vocali che permettono di ascoltare i messaggi ricevuti sullo smartphone e rispondere.