META userà i dati personali degli utenti: se hai Instagram e Facebook puoi opporti seguendo questa procedura entro il 27 maggio 2025

Meta e la promozione dell'AI - Agemobile.com

Meta e la promozione dell'AI - Agemobile.com (Foto Canva)

Social network sì, violazione della privacy no: boom per il modulo che può impedire a META di usare le informazioni degli internauti.

L’assalto dell’intelligenza artificiale è lanciato. Ormai da tempo. Difendersi dal (presunto) eccesso di modernità è però possibile, almeno fino ad una data prestabilita.

Mark Zuckerberg continua a fare passi ben precisi nella strada per rendere più digeribile a tutti l’ascesa che sembra inarrestabile dei mezzi sempre più potenti dell’AI. Dal mese di aprile anche i più distratti hanno visto la sua comparsa su WhatsApp. Ma questo è solo l’inizio.

In realtà il concetto di intelligenza artificiale, nelle intenzioni di Meta, non avrà a che fare con la sua versione generativa, che prevede la creazione di testi, immagini o produzioni audio-video.

Nel caso dei social network e in generale dei devices informatici si tratta “soltanto” di un modo per semplificare alcune semplici operazioni della vita quotidiana, quali il ritocco foto. Come si dice in questi casi, però, più che la sostanza è il modo a fare la differenza.

Meta e il mistero delle “informazioni pubbliche”: utenti sul piede di guerra

L’AI non sta infatti entrando di soppiatto nella quotidianità degli utenti. In tal senso l’annuncio più “minaccioso” è stato quello del 14 aprile, quando Meta iniziò ad inviare agli utenti iscritti alle proprie piattaforme avvisi  riguardanti l’uso dei dati pubblici per sviluppare l’intelligenza artificiale.

“Ti comunichiamo che useremo le tue informazioni pubbliche come post e commenti provenienti da account di persone di età pari o superiore a 18 anni” il messaggio. Parole che volevano dire tutto e niente, perché sostanzialmente tutto ruota attorno al significato preciso di quelle due paroline.

Il dilagare dell'AI fa discutere - Agemobile.com
Il dilagare dell’AI fa discutere – Agemobile.com (Foto Canva)

La privacy prima di tutto: spunta il modulo per opporsi all’AI

Per “informazioni pubbliche” si intendono post, commenti e foto, con relative didascalie. Questo ciò che Meta potrà usare a livello “sperimentale”, al pari delle domande fatte su Instagram e Messenger, ma non quelle su WhatsApp. Esclusi anche i messaggi privati scambiati con amici e familiari. Tali rassicurazioni, tuttavia, a tanti non bastano, se è vero che Meta ha dovuto mettere a disposizione un modulo per chi vuole opporsi all’”allenamento” dell’AI e compilabile entro il 27 maggio.

Ciò tuttavia non basterà per mettere in salvo la propria privacy, né per gli utenti di Facebook e Instagram, né per i non utenti i cui dati possono essere comunque presenti sulle due piattaforme perché pubblicati da utenti, dal momento che Meta potrà comunque trattare le informazioni che riguardano un utente se esse appaiono “in una immagine condivisa con tutti”, oppure se un utente è menzionato in un post o una didascalia che “qualcun altro condivide sui prodotti” della società. Il tutto mentre il Garante della Privacy sta lavorando con le altre Autorità europee per valutare la conformità del trattamento dei dati personali da parte di Meta.