L’intelligenza artificiale “non è mai esistita”: scoppia lo scandalo, dietro al computer si nasconde la nuova schiavitù

Intelligenza artificiale, la scoperta che mette in dubbio la tecnologia - agemobile.com (Foto Pexels)
Cosa si nasconde dietro i software che imitano l’essere umano? Questo scandalo ha creato forti dubbi sulla reale esistenza dell’AI.
Negli ultimi periodi si parla sempre più spesso di Intelligenza Artificiale e di come questa novità tecnologica possa agevolare e semplificare la vita di tutti i giorni, sia in ambito lavorativo che non.
Basata su una serie di algoritmi, l’AI permette di replicare le capacità cognitive dell’uomo in macchine, riuscendo così a svolgere compiti complessi come la comprensione del linguaggio, il riconoscimento di immagini e la pianificazione.
Le varie applicazioni che utilizzano questo sistema possono dare consigli sull’acquisto di prodotti online, fungere da assistenti virtuali come Siri e Alexa, o sviluppare software di diagnosi medica.
L’intelligenza artificiale, dunque, può essere applicata negli ambiti più diversi e complessi, ma l’ultima scoperta ha dell’incredibile e mette in dubbio la reale esistenza di questa nuova tecnologia.
Intelligenza artificiale, un mercato in espansione
L’intelligenza artificiale sta coinvolgendo tutto il mondo e i finanziatori sono sempre più attratti da questa evoluzione della tecnologia. Basti pensare, infatti, che il mercato dell’AI in Italia ha raggiunto 1,2 miliardi di euro nel 2024, segnando un boom del 58% rispetto all’anno precedente. Si stima, inoltre, che questa tecnologia possa rappresentare un punto di svolta per il mondo del lavoro e per l’economia, anche per quella più avanzata.
Secondo alcuni studi condotti da TEHA Group (The European House Ambrosetti), l’intelligenza artificiale potrebbe generare solo in Italia un incremento dell’economia fino a 312 miliardi di euro del valore aggiunto annuo nei prossimi 15 anni, pari a una crescita fino al 18,2% del pil. Dati che destano grande euforia tra coloro che desiderano investire in questa nuova frontiera della tecnologia, ma che potrebbero essere confusi dall’ultima scoperta fatta: una truffa messa in atto dall’ex CEO di una nota azienda impegnata nel settore, ha messo in serio pericolo la credibilità dell’AI.
La truffa: cosa si nasconde dietro l’AI
L’app Nate era conosciuta per simulare il lavoro di un personal shopper utilizzando l’intelligenza artificiale. Il software si occupava di completare gli acquisti sui siti di e-commerce avvalendosi di un sistema di AI, ma in realtà dietro queste attività si nascondevano lavoratori umani reclutati prevalentemente nelle Filippine e in Romania.
Gli impiegati nei call center completavano manualmente le transazioni, mascherando il fatto che l’intelligenza artificiale non era la vera spina dorsale dell’app. Albert Saniger, ex CEO dell’app fintech Nate, è accusato di frode per aver diffuso affermazioni fuorvianti sulla tecnologia di intelligenza artificiale dell’app. “[…] L’ex Ceo ha ingannato gli investitori sfruttando la promessa e il fascino della tecnologia di intelligenza artificiale per costruire una falsa narrazione sull’innovazione che non è mai esistita”, ha dichiarato il Procuratore degli Stati Uniti facente funzioni Matthew Podolsky.