L’evoluzione delle reti per le telecomunicazioni consumer ha fatto un salto in avanti, in media, ogni 10 anni. Dal 1G sviluppato negli anni 80′ al 2G sviluppato negli anni 90′, si è passati al 3G degli anni 00′ ed al 4G del 2010. Il prossimo step evolutivo è previsto con il 5G intorno al 2020.
Relativamente al 5G (rete di quinta generazione), in questi anni sono stati portati avanti studi e test da moltissime aziende al fine di arrivare ad avere uno standard comune. Tale standard è stato raggiunto in questi giorni, quando la International Telcommunication Union (ITU) ha ratificato una prima bozza delle specifiche complete della connettività 5G.
Il 5G e le sue caratteristiche principali
Dal momento che l’utilizzo di dispositivi elettronici attivi e passivi crescerà esponenzialmente nei prossimi anni, l’obiettivo principale del 5G è riuscire a garantire una banda dati tale da sopperire alla richiesta. Per tale ragione, ogni cella dati sarà in grado di supportare fino a 20 Gbps in download e fino a 10 Gbps in upload (banda da ripartire per tutti i dispositivi connessi). Inoltre, sempre per questo motivo, ogni cella sarà in grado di supportare fino a 1 milione di dispositivi per chilometro quadrato (caratteristica fondamentale per l’IoT).
Una banda dati così elevata sarà possibile grazie allo sfruttamento delle frequenze 30bits/Hz in downlink e 15 bits/Hz in uplink. In aggiunta, verrà utilizzata anche la tecnologia 8×4 MIMO (Multi-Input-Multi-Output).
Dal momento che il 5G verrà utilizzato ampiamente anche nel settore dei trasporti, un’altra caratteristica fondamentale è che ogni dispositivo deve poter mantenere una connessione stabile muovendosi fino a 500 KM/h.
Insomma, a differenza del 4G questa nuova tecnologia porterà dei vantaggi esponenziali e trasformerà del tutto il nostro modo di intendere la tecnologia. Nonostante l’arrivo sul mercato sia previsto intorno al 2020, già al prossimo MWC 2017 di Barcellona alcune aziende, fra cui Qualcomm, Huawei ed Intel, mostreranno il potenziale attraverso delle demo.