Durante l’ultimo Mobile World Congress di Barcellona Samsung ha presentato molti dispositivi indossabili,i quali, ricorderete, sono: Samsung Galaxy Gear 2, Gear 2 Neo e Gear Fit.
Il Gear Fit è protagonista in questi giorni per le news che stanno apparendo a riguardo, in quanto è risultato che questo dispositivo, a bordo, non sarebbe mosso dal sistema operativo Tizen (come tutti credevano), ma da un RTOS, che sta per Real-Time Operative System.
Ecco il Samsung Gear Fit mosso da RTOS
L’RTOS è un sistema operativo decisamente semplificato, in grado di processare dei dati in maniera molto più veloce rispetto ad un sistema operativo normale. Questo è uno dei motivi per cui l’impresa Coreana ha deciso di implementare sul Samsung Gear Fit una componentistica hardware poco potente, in grado però di offrire un multitasking ottimo.
Secondo a quanto ha dichiarato Seshu Madhavapeddy, SVP of Product of Technology di Samsung Telecomunications America, il sistema RTOS ha permesso proprio di integrare nel Gear Fit un hardware meno potente, rispetto a quello del Gear 2, in modo tale da permettere l’allungamento della batteria fino a 3-4 giorni.
Fino ad adesso, tutto quello di cui vi abbiamo parlato, sembra essere positivo. In realtà, però, qualche aspetto negativo c’è, il quale non è da sottovalutare. A causa di questo RTOS, gli sviluppatori non sono in grado di adattare le loro applicazioni per il funzionamento con il Samsung Gear Fit. Questo è dovuto dal fatto che non esiste un software developmente kit per la piattaforma e, molto probabilmente, non esisterà mai.
Nonostante tutto questo, Samsung ha sempre pensato sin da subito che questo dispositivo dovesse funzionare ed essere utilizzato solo con terminale Samsung, in modo tale da creare un ecosistema di hardware, che trova il suo punto di incontro nell’applicazione S-Health.