La popolarità dei wearable sta crescendo sempre di più ed a beneficiarne sono soprattutto i produttori top, ovvero quelli che hanno già alle spalle un certo numero di vendite. Senza dubbio il principale di questi è Fitbit che, grazie ai suoi smartwatch e smartband, è riuscita non solo a tenere testa a concorrenti quali samsung ed Apple ma è riuscita persino a superare e di molto le loro vendite (qui il nostro articolo dedicato). Il tutto sarebbe perfetto se non fosse che una serie di utenti hanno intentato una class action contro Fitbit accusandola di poca accuratezza dei sensori di monitoraggio cardiaci implementati nei suoi wearable.
Attraverso i primi test condotti dal Dr. Edward Jo e dal Dr. Brett Dolezal in seguito alle richieste dei tribunali, non sono venute fuori cose positive per Fitbit. Sembra infatti che i prodotti dell’azienda sbaglino, in media, di 20 battiti per minuto rispetto ad una strumentazione medica. Lo studio è stato condotto su 43 volontari che hanno indossato, in contemporanea, sia il Fitbit Charge HR che il modello Surge, avendo quindi un riscontro su oltre 120 mila punti di contatto.
Il Dr. Edward Jo quindi non solo ritiene inaccurato il misuramento ma lo ritiene inoltre pericoloso ed ambiguo per gli utenti. Staremo a vedere come si evolverà la situazione, certi che questa causa potrebbe danneggiare e non poco l’immagine dell’azienda.