Nelle scorse ore è arrivata l’ufficialità: Fitbit ha acquisito Pebble, azienda che ha fatto la propria fortuna nel settore wearable grazie alle campagne di crowfounding, per una cifra di 40 milioni di dollari. Se da un lato quest’acquisizione porterà alla creazione di nuovi wearable ancora più completi, dall’altro si tratta di “una botta al cuore” per coloro hanno dato fiducia in questi anni a Pebble.
Di fatto, la garanzia di cui godono gli acquirenti è venuta meno. Coloro che hanno acquistato un Pebble Core o un Pebble Time 2 ma non lo hanno ancora ricevuto saranno rimborsati nel giro di 4 – 8 settimane (ciò significa che anche la vendita di questi due prodotti è stata annullata). Tutti i prodotti Pebble attualmente sul mercato continueranno a funzionare ma non riceveranno più aggiornamenti software e firmware.
Il vero interesse di Fitbit non era tanto nei prodotti realizzati da Pebble ma quanto nelle sue proprietà intellettuali e nei suoi ingegneri. Di fatto, tutte le strumentazioni utilizzate da Pebble (server, computer ecc.) saranno venduti.
Insomma, un’acquisizione dura e spietata per un’azienda che vuole assolutamente mantenere il proprio posto di leader nel settore wearable. Certo è che, dopo aver attuato queste azioni nei confronti degli utenti Pebble, siamo piuttosto scettici sulla sua possibilità di acquisire anche questi clienti nei prossimi anni.