Lo scandalo Facebook sta proseguendo in massa e, dopo avervi mostrato il movimento #deletefacebook prendere piede e dopo le parole di rimprovero a se stesso e ai propri collaboratori di Mark Zuckerberg, vi comunichiamo che una delle prime azioni per riprendere il controllo della situazione sarà il rilascio di uno strumento che permetta, in maniera semplice e intuitiva, di gestire i permessi alle app associate al profilo.
Questo strumento è già disponibile attraverso le impostazioni sulla privacy di Facebook, ma la società intende renderlo più accessibile a tutti gli utenti.
Inoltre, Mark Zuckerberg è deciso a modificare la policy del proprio social network revocando, in maniera automatica, i permessi di accedere ai dati alle applicazioni che non vengono usate dall’utente per più di tre mesi. Ciò insieme e alla quantità di dati forniti a un’app quando un utente si iscrive che sarà ulteriormente limitata al nome, alla foto del profilo e all’indirizzo email. L’accesso a post o altri dati privati richiederà agli utenti di approvare esplicitamente l’azione.
Un’ulteriore misura di sicurezza riguarderà gli sviluppatori stessi, i quali verranno messi sotto la lente di ingrandimento per dimostrare che i permessi richiesti servano effettivamente ai fini delle loro app e non per altri scopi:
Effettueremo una verifica completa di qualsiasi app con attività sospette. Banneremo qualsiasi sviluppatore dalla nostra piattaforma che non accetti un controllo approfondito. E se trovassimo sviluppatori che usano in modo improprio informazioni personali, li vieteremmo insieme a tutti quelli interessati da tali app.
Insomma, si tratta di un qualcosa di positivo che Facebook stia correndo ai ripari ma non possiamo non notare che queste misure di sicurezza per mantenere i nostri dati al sicuro siano state prese solamente dopo uno scandalo di proporzioni enormi come quello di Cambridge Analytica.