Disastro: il Governo fa crollare il Servizio Sanitario Nazionale: se non paghi scordati di fare gli esami | La tua salute dipenderà dal conto in banca

La Sanità pubblica (Foto di Tung Nguyen da Pixabay) - agemobile.com

La Sanità pubblica (Foto di Tung Nguyen da Pixabay) - agemobile.com

Esami solo a pagamento: addio Servizio Sanitario Nazionale gratuito, arriva il momento in cui ti curi solo se sei ricco.

Cosa succederebbe se un giorno dovessimo pagare ogni visita medica, ogni esame, ogni accertamento? Lo scenario sembra estremo, ma non poi così lontano dalla percezione che molti cittadini italiani hanno oggi del Servizio Sanitario Nazionale. Tempi di attesa infiniti, strutture in affanno, e il sospetto che, senza soldi, curarsi stia diventando sempre più difficile.

La sanità pubblica scricchiola. Le risorse sono scarse, il personale sanitario spesso è sottodimensionato e molti, di fronte all’urgenza, sono costretti a rivolgersi al privato. Se non puoi pagare, devi aspettare, sembra essere il messaggio implicito. E intanto la salute rischia di scivolare in secondo piano.

In questo contesto, la paura è che si arrivi a un punto di non ritorno. Che gli esami più comuni diventino un lusso. Che solo chi ha un conto in banca solido possa permettersi di affrontare con tempestività problemi seri. È uno scenario da incubo, che mette in crisi l’idea stessa di equità su cui dovrebbe fondarsi ogni sistema sanitario. O almeno il nostro, come lo conosciamo noi.

Ma se la prospettiva è cupa, esiste anche un lato inatteso della storia. Perché, proprio nel momento in cui sembra che ci venga tolto tutto, la tecnologia potrebbe offrire strumenti mai visti prima. E non è fantascienza: è successo davvero.

Sistema Sanitario Nazionale al collasso: ti curi se sei ricco

La vicenda è quella raccontata da ilfattoquotidiano.it.  Marly Garnreiter, 27 anni, vive a Parigi. Dopo la morte del padre per cancro, comincia ad accusare strani sintomi: “sudorazioni notturne” e un “prurito insistente”. Il medico le dice che è solo stress. Gli esami? “Perfettamente normali”. Ma Marly non è convinta. Così, quasi per gioco, inserisce i sintomi su ChatGPT.

La risposta del chatbot è sconvolgente: “Ha detto che avevo il cancro al sangue“, racconta. Marly, comprensibilmente, ignora il suggerimento dell’IA. I suoi amici le dicono che deve “consultare solo medici veri”. Ma i sintomi peggiorano, e dopo mesi di attesa, gli esami rivelano la verità: linfoma di Hodgkin, un tumore del sangue.

Visita medica (Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay) - agemobile.com
Visita medica (Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay) – agemobile.com

Quando la risposta arriva in maniera inaspettata

“Sono rimasta scioccata”, confessa. “Sentivo che tutto era ingiusto. Non volevo che la mia famiglia passasse di nuovo attraverso questo”. Dopo la diagnosi, inizia la chemioterapia. Ma da quell’esperienza drammatica, Marly trae un messaggio importante: “È davvero importante ascoltare i nostri corpi… A volte tendiamo a perdere la connessione con il nostro io interiore”.

E se il futuro della medicina fosse già qui, nel nostro computer? Se un’intelligenza artificiale fosse in grado di darci indicazioni precise ancor prima degli esami? La storia di Marly ci insegna che la tecnologia, se usata con coscienza, può diventare alleata. E forse, un giorno, sarà proprio il nostro PC a salvarci la vita. Ovviamente questo non vuol dire farsi autodiagnosi, ma rivolgersi sempre e comunque a veri medici. Si tratta solo di un plus.