Come la storia ci insegna, tra Stati Uniti d’America e Russia non c’è mai stato un ottimo rapporto, in tutti gli ambiti possibili ed immaginabili. Da quello politico fino a quello aerospaziale, la loro storia è stata piena zeppa di concorrenza sfrenata per la supremazia mondiale. Negli anni della digitalizzazione questa sfida sembra spostarsi anche nell’ambito della tecnologia mobile.
Nello specifico, per cercare di dipendere il meno possibile dai chip made in USA (più che dai chip dalle aziende americane), il governo russo ha finanziato qualche tempo fa uno stanziamento di fondi al fine di creare i propri micro processori da utilizzare in futuro.
Qualche giorno fa abbiamo avuto il primo assaggio di questo progetto, con l’annuncio del nuovo SoC Baikal, progettato e realizzato interamente in Russia e principale arma di concorrenza nei confronti di Intel e dell’America intera. Secondo alcune fonti, il processore Baikal sarebbe pronto per la produzione di massa con spedizione in volumi già dal 2015.
L’architettura su cui si basa Baikal è un octa core a 64 bit (Cortex A57). Questo vuol dire che tutti e 8 i cores presenti funzioneranno all’unisono, garantendo una potenza computazionale molto elevata. Resta da vedere l’aspetto molto importante dei consumi, soprattutto se questi nuovi SoC dovranno essere integrati all’interno di smartphone e tablet.
Se questo non dovesse bastere, vi informiamo che è già in atto un nuovo progetto per sviluppare SoC con 16 cores e produrli in massa nel 2016. La storia ci insegna che, nonostante la supremazia del mondo occidentale (USA), la Russia ha sempre avuto un ruolo di fondamentale importanza, per cui ci aspettiamo che anche questi nuovi SoC siano molto prestanti e capaci di contrastare in tutto e per tutto quelli concorrenti.