Avete paura di comprare un device cinese perchè pensate che non verrà aggiornato? Bè Huawei invece ha annunciato, tramite le pagine del sito di microblogging Weibo, che il suo Ascend P6 verrà aggiornato alla versione 4.4 KitKat di Android entro la fine del mese di Gennaio del prossimo anno.
Questo tempo si rende necessario anche per l’adattamento dell’interfaccia utente sviluppata da Huawei, la Emotion UI.
Huawei non ha specificato se l’aggiornamento è riservato solo alla versione cinese oppure anche alle versioni internazionali.
Ricordiamo le caratteristiche tecniche di Huawei Ascend P6
- Display super sensitive “incell” da 4.7 pollici con risoluzione HD da 1280×720 pixel
- fotocamera posteriore da 8 megapixel con sensore BSI, f/2.0 e video HDR
- fotocamera anteriore da ben 5 megapixel e riconoscimento del volto
- processore proprietario quad core da 1.5GHz
- 2GB di memoria RAM
- Dolby Digital Plus
- batteria integrata è da 2000mAh
Ascend P6 supporta le reti UMTS/GSM ed HSPA+ (DL: categoria 14,21 Mbit/s, UL: categoria 6, 5.76 Mbit/s, 3G-WCDMA Radio Bearer UL/DL: 384 kbit/s).
Le dimensioni sono di 132.6mm x 65.5mm x 6.18mm per 120 grammi di peso e la scocca è interamente in alluminio
Se, nella migliore delle ipotesi, questo aggiornamento riguarderà anche la versione internazionale non possiamo che complimentarci con Huawei per aver sfatato il mito del ” chissà quando e se arrivano gli aggiornamenti sui telefoni cinesi” e anche le tempistiche non sono tutto sommato lunghe trattandosi dell’ultimissima versione del sistema operativo di Google. Ricordiamo che neanche la “blasonate” case come Samsung hanno ancora rilasciato una roadmap per i futuri aggiornamenti! Segno che Huawei ha capito l’importanza del supporto post- vendita e crede molto nei suoi prodotti di punta come questo Ascend P6, che resta uno dei migliori prodotti come rapporto qualità/prezzo nel panorama internazionale.
Questa “velocità” negli aggiornamenti che comincia a trasparire dalle notizie degli ultimi giorni, riguardanti vari device, probabilmente è anche dovuta a una differente politica di Google che punta a ridurre la frammentazione di Android.