Forse non tutti sanno che il 95% degli smartphone attualmente in commercio hanno al loro interno un processore con architettura ARM. L’azienda inglese ha dunque una sorta di monopolio quasi assoluto su un settore che non arresterà la propria crescita almeno per altri 3 – 4 anni.
Nonostante non sia lei in prima persona a produrre i processori, concede le licenze necessarie alla loro produzione ad aziende esterne (come ad esempio Qualcomm, Nvidia, Mediatek, Samsung ecc.) dietro pagamento di royalty.
Grazie a questo meccanismo, il fatturato ottenuto nel corso del 2014 è stato di circa 1.075 miliardi di euro, una cifra astronomica che ha fatto segnare anche un +11% rispetto all’anno scorso. Di questo ricavato, i profitti sono stati di ben 555 milioni di euro, con un +13% rispetto all’anno scorso.
La principale causa di questo ricavato stellare è dovuta all’introduzione sul mercato degli iPhone 6 ed iPhone 6 Plus di Apple. Essi infatti hanno fatto impennare il numero di processori prodotti dai fornitori e, di conseguenza, il guadagno di ARM. Solo nell’ultimo trimestre, ARM ha ottenuto un fatturato di 305 milioni di euro, pari a circa il 19% dell’intero anno ed un guadagno di 155,5 milioni di euro, pari a circa il 13% dell’anno.
Ricordiamo che la maggior parte delle spese di ARM è rappresentata dalla sezione Ricerca&Sviluppo, la quale ha da poco annunciato il nuovo standard Cortex-A72 con processo produttivo FinFET a 16 nm.