
Il processo produttivo di un chip elettronico è molto importante per quantificare la potenza/velocità e l’efficienza energetica. Di fatto, più piccolo è un transistor e maggiore sarà il numero che se ne potranno mettere in una determinata aera del chip. A tal proposito, vi segnaliamo che in rete è emersa un’indiscrezione secondo la quale Apple avrebbe commissionato a TSMC (una delle aziende più importanti nella produzione di chip) la realizzazione del futuro chip A11 (per cui per iPhone 8) con un processo produttivo a 7 nm.
La roadmap stilata da TSMC tuttavia prevede prima il passaggio ai 10 nm per il 2017 e solamente nel 2018 il passaggio ai 7 nm. Ciò significa che il chip A11 di Apple probabilmente verrà prodotto a 10 nm (nessuna azienda è riuscita ancora a spingersi oltre) mentre solo quello di generazione successiva verrebbe prodotto a 7 nm (per un ipotetico iPhone 9). Ricordiamo che l’attuale SoC A10 Fusion di iPhone 7 sfrutta un processo produttivo a 16 nm.
Considerando che già attualmente il chip A10 Fusion rappresenta il top per quanto riguarda la potenza di elaborazione grafica su chip mobile, ridurre ulteriormente il processo produttivo non potrà far altro che accrescere ancora di più la potenza, magari anche raddoppiarla in questi due anni (in questo caso verrebbe seguita in pieno la legge di Moore).