In un futuro molto prossimo, l’avversario diretto di Apple potrebbe non essere Microsoft o Google, bensì Amazon.com. Ma Apple non sembra intenzionata a farsi trovare impreparata e la sua prima mossa potrebbe essere annunciata addirittura giovedì.
Come vi abbiamo già anticipato qualche giorno fa in questo articolo, Apple ha organizzato un evento dedicato al settore dell’educazione, evento che si terrà giovedì 19 gennaio. Il sito cultofmac.com ha pubblicato di recente un’interessante analisi di Mike Elgan sulle strategie di Apple riguardanti il mondo dell’editoria ed i possibili legami tra queste strategie e l’evento di giovedì. Riportiamo le parti più significative dell’articolo che, per i più curiosi, merita di essere letto con attenzione.
In un futuro molto prossimo, l’avversario diretto di Apple potrebbe non essere Microsoft o Google, bensì Amazon.com. Con il rilascio di Kindle Fire, Amazon.com ha dichiarato guerra direttamente al cuore del modello di business di Apple: la vendita di soluzioni integrate per la fruizione e la creazione di contenuti digitali.
I dispositivi Apple fanno tutto ciò che i telefoni, i tablet, i laptop e i computer desktop fanno, ma l’ingrediente segreto di Apple è che gli iGadget sono ottimizzati sia per la creazione che per la fruizione di contenuti multimediali. Il peculiare modello di business di Apple consiste nel trarre profitto dalla vendita di hardware e di software e dalla distribuzione di contenuti sui loro dispositivi, che integrano hardware e software appositamente progettati.
L’obbiettivo di Apple è quello di fare con tutti i contenuti quello che ha fatto con la musica digitale: controllarla. Ottenere il controllo di contenuti digitali significa strapparlo dalle mani di chi già lo detiene. Con la musica è stato facile, perché l’industria musicale era molto ingenua e molto poco preparata. Quando capirono che Apple era fuori dal loro controllo era già troppo tardi. Il controllo degli altri media sembra, però, un obbiettivo difficile. L’unico modo che ha Apple per controllare TV, film, libri, riviste, giornali è quella di distruggere le molte aziende che attualmente dominano il mercato, eliminandole e consentendo ai creatori di contenuti di vendere i propri lavori ai consumatori via iTunes. È quella che viene chiamata “disintermediation”, la rimozione degli intermediari che si trovano tra i creatori di contenuti che utilizzano un Mac e i fruitori dotati di dispositivi iOS.
E per quanto riguarda l’editoria? Quello che si scopre è che l’azienda che ha dichiarato guerra ad Apple è la stessa azienda che attualmente controlla il settore della pubblicazione di libri. Amazon.com attualmente vende due tipi di libri. Il primo tipo proviene dagli editori tradizionali, che vendono su Amazon.com versioni cartacee e digitali dei libri che hanno prodotto. Anche se ne esiste una versione digitale, fruibile anche su iOS, questi libri sono ancora prodotti e venduti utilizzando gli intermediari tradizionali. Il secondo tipo di libri che vengono venduti proviene direttamente dagli autori. Non ci sono case editrici coinvolte. Amazon si offre eventualmente come intermediario per servizi che includono il design, l’editing e tutti i servizi tipici delle case editrici. Gli autori si occupano di marketing e distribuzione e Amazon offre i suoi canali di vendita, ovviamente a pagamento. Questo è un modello senza intermediari. Ad oggi, il secondo tipo di libri rappresenta un settore di nicchia ma domani potrebbe guadagnare una posizione predominante rispetto alle pubblicazioni tradizionali. L’editoria senza le case editrici potrebbe essere il futuro. Il futuro dei libri – pubblicati autonomamente dagli stessi autori che li vendono come libri digitali da leggere su dispositivi mobile – potrebbe essere un affare per Apple, che in futuro potrebbe competere con Amazon. Apple ha un grosso vantaggio rispetto ad Amazon.com: una grande percentuale di autori usano un Mac. Apple è già meglio di Amazon nel creare strumenti per creare libri. Apple ha già una piattaforma hardware ideale per designers e autori, produce software di videoscrittura e di comunicazione e ogni aspetto del modello di editoria senza intermediari calza a pennello con le competenze chiave di Apple.
Apple potrebbe iniziare col settore dell’editoria per l’istruzione, che ci porta all’evento di giovedì. Mi aspetto di vedere un sistema che connetta gli autori di libri di testo con gli studenti. I libri di testo del futuro saranno più economici, aggiornati più di frequente, potranno contenere le annotazioni degli insegnanti e personalizzabili da scuole e università. In altre parole, Apple potrebbe iniziare il lungo processo di reinventare l’editoria scolastica proprio giovedì, come chiave di volta per reinventare l’intera industria dell’editoria. Come parte degli sforzi di Apple per rispondere alle esigenze del mercato dell’editoria scolastica e per sbaragliare Amazon.com, penso che Apple potrebbe annunciare un iPad da 7 pollici (ampiamente annunciato) e venderlo ad un costo molto basso per contrastare il Kindle Fire di Amazon.