AIRTAG: cane smarrito, ritrovato nonostante la batteria scarica

Guida all'uso dell'AirTag - Agemobile.com (Foto X)
Dall’altra parte del mondo arriva una storia commovente che può fungere da guida per un corretto utilizzo di un dispositivo utilissimo.
Quante volte vi è capitato di sorridere vedendo un’auto di lusso sfrecciare in città, prima magari di veder scenderne il guidatore per svolgere attività quotidiane come la spesa o l’acquisto di un pacchetto di sigarette?
Uno sfoggio inutile, tale da suscitare un pizzico di invidia, ma anche parecchia perplessità perché quando si è in possesso di oggetti così preziosi sarebbe bene farne un uso più saggio, facendo prevalere la cura del proprio patrimonio all’esibizionismo.
Un po’ come, se al primo raggio di sole e al primo rialzo di temperatura pre-estivo, si decidesse di andare in giro con la decappottabile per andare al lavoro o muoversi in città. Bello il brivido del vento tra i capelli, ma a che pro?
Amare la tecnologia è un conto, saperne sfruttare appieno i vantaggi tutto un altro. Solo pochi sono in grado di farlo e la soddisfazione è sempre doppia, perché all’appagamento per lo sfruttamento della modernità si aggiunge quella di aver speso al meglio i propri soldi.
La tecnologia è nulla senza controllo: come utilizzare al meglio l’AirTag
Apple è un’azienda all’avanguardia nel mettere a disposizione dei propri clienti i passi avanti garantiti dalla tecnologia. Ne sanno qualcosa gli utenti che da anni apprezzano le funzioni dell’AirTag, i dispositivi in grado di localizzare gli oggetti personali tramite l’app ‘Dov’è’.
La funzione che, qualora l’oggetto venga spostato in assenza del proprietario, permette di avvisare lo stesso attraverso delle notifiche sul suo iPhone è indispensabile qualora venga rubato o smarrito qualcosa a cui teniamo. A patto, però, che si abbia cura del nostro AirTag nei minimi dettagli. O che si abbia la fortuna che qualcuno lo faccia per conto nostro.
Un AirTag carico può salvare i nostri oggetti, ma anche qualche vita
Significativa a riguardo, oltre che commovente, è la storia che arriva dagli Stati Uniti e che ha avuto come protagonisti un cane, il suo AirTag e un giornalista dalle spiccate qualità tecnologiche. Un giorno Kevin Purdy, firma di Arstechnica, si è ritrovato un cane sconosciuto alla porta. Niente targhetta identificativa, un muso sperduto, ma anche un provvidenziale AirTag fissato con un supporto in silicone. Peccato che questo non emettesse alcun segnale dal momento che la sua batteria era completamente scarica.
Purdy si è ricordato di avere in casa delle pile CR2032, ne ha inserita una nel dispositivo e l’AirTag ha ripreso a funzionare. Tempo pochi minuti e il padrone si è presentato alla porta del “benefattore” per riprendersi il proprio amico a quattro zampe. Una storia a lieto fine che deve servire da monito per controllare con frequenza le batterie del nostro AirTag, effettuabile facilmente direttamente dall’app Dov’è su iPhone, selezionando la scheda Dispositivi. Dotare un cane di AirTag è un’idea saggia, lasciare al suo interno batterie quasi scariche una leggerezza non sempre rimediabile da un geek generoso…