Google sotto attacco: Trump fa chiudere il motore di ricerca più usato in tutto il mondo | Da giugno anche tu dovrai farne a meno

Google sotto attacco, così la politica influenza la tecnologia - agemobile.com (Foto Pexels)
La politica di Donald Trump invade anche il mondo del web: le sue scelte influenzano il modo in cui si usufruisce della tecnologia.
Politica, economia e tecnologia non sono mondi a se stanti, ma si influenzano e si condizionano con importanti conseguenze anche sulla popolazione mondiale.
Se molti credono che navigare in rete o effettuare delle ricerche siano azioni che non hanno nulla a che vedere con il mondo della politica, si sbagliano di grosso.
La scelta di Donald Trump ne è il chiaro esempio: all’inizio della sua salita al potere con il secondo mandato da Presidente degli Stati Uniti d’America, ha annunciato importanti cambiamenti che hanno avuto delle evidenti ripercussioni in tutto il mondo.
E Google ne sta pagando le conseguenze: l’intervento e le modifiche richieste dal presidente USA hanno scatenato un’azione legale destinata a non concludersi in breve tempo.
Donald Trump e le influenze sul mondo del web
Una serie di dati analizzati negli ultimi periodi, hanno evidenziato come la nuova politica americana stia avendo un forte impatto anche sul tecnologia e sul modo in cui gli utenti usufruiscono di alcune funzioni. Ad esempio, il pensiero estremista di Elon Musk ha scatenato un fuggi-fuggi generale da X – ex Twitter – acquistato poco tempo addietro dal multimilionario. L’ambiente virtuale è ritenuto poco sicuro per chiunque, un luogo dove si incita alla violenza e si diffondono fake news: sono tanti, dunque, gli iscritti che hanno deciso di cancellare il proprio account.
E non è tutto. A risentire della politica americana è anche Google: nei confronti del colosso, infatti, è stata intentata un’azione legale nata in seguito ad una scelta di Donald Trump. A poche ore dalla sua elezione, il presidente USA ha annunciato il cambiamento del nome del Golfo del Messico in Golfo d’America: una decisione che è apparsa a tutti fuori luogo, ma che lui ha continuato a perseguire con convinzione, mettendo subito in atto tale modifica.
Google a processo: ora rischia grosso
Google si è allineato alla politica americana e per tutti coloro che effettuano le ricerche in rete dagli Stati Uniti d’America, il Golfo del Messico appare con la nuova denominazione. Tale cambiamento non è stato affatto gradito dalla presidente messicana Claudia Sheinbaum che, dopo aver invitato Google a rivedere tale decisione, ha annunciato di essere intenzionata ad intraprendere un’azione legale.
Google si è limitato a giustificare questa scelta come “una prassi consolidata” che permette di visualizzare i nomi ufficiali locali dei luoghi nelle Mappe quando questi variano tra diverse nazioni. In linea con questa politica, in Messico il bacino continua a essere denominato “Golfo del Messico”, mentre per gli utenti che accedono al servizio da paesi terzi appare la dicitura ibrida “Golfo del Messico (Golfo d’America)”.