
Alcuni anni fa si credeva che il mercato dei wearable dovesse esplodere, metaforicamente parlando, come è accaduto con il mercato degli smartphone subito dopo la presentazione del primo iPhone (10 anni fa esatti). Tuttavia, i vari risultati di vendita che sono stati analizzati di anno in anno hanno dimostrato che il mercato non è riuscito a penetrare in maniera tale da essere accettato ampiamente dagli utenti.
L’ultima rilevazione statistica fatta da Kantar Wordpanel (Dicembre 2016) ha rilevato che in tutti i mercati mondiali, solo il 15,6% degli utenti è in possesso di almeno un wearable (smartwatch o fitness tracker). Nonostante sia un numero basso, è comunque in aumento rispetto alla rilevazione del Settembre 2016, quando gli utenti in possesso di un dispositivo indossabile smart erano il 14,8%.
Analizzando nello specifico l’area europea composta da Italia, Germania, Gran Bretagna e Francia, la percentuale di adozione di questi device scende fino al 9,2%. Scavando più a fondo in questa percentuale, scopriamo che gli smartwatch sono in netto svantaggio, con appena il 4,2% degli utenti mondiali che ne possiede uno ed il 3,8% degli utenti europei.
Analizzando i dati di vendita dell’ultimo trimestre del 2016, notiamo come il 35% del totale sono state delle fitness band, percentuale fra l’altro in discesa dal 40% fatto segnare nel trimestre precedente. All’interno di questo 35%, Fitbit è stata l’azienda che ha ottenuto la maggior parte delle vendite (75%).
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