Gli investitori di Nintendo fanno pressione sul CEO Satoru Iwata per il rilascio di titoli destinati alle piattaforme mobili come iOS. Super Mario si prepara a saltare su iPhone ?
Super Mario di piattaforme se ne intende, essendo stato l’artefice principale della nascita del genere dei platform game nel lontano 1981. Le piattaforme sulle quali il baffuto idraulico deve saltare questa volta sono di natura differente tuttavia. Sarebbe forse più corretto sottolineare che Super Mario sulle nuove piattaforme mobili più che saltare di sua volontà è spinto a farlo dagli investitori della sua casa madre che negli ultimi anni ha sofferto particolarmente l’impatto dei dispositivi mobili nel settore del gaming.
Che il “tradizionale” mercato del gaming basato su dispositivi dedicati sia in crisi non è una novità (a titolo di esempio citiamo le recenti dichiarazioni di Qualcomm) ed è comprensibile che gli investitori di Nintendo siano alla ricerca del modo per tornare ad essere competitivi sfruttando gli smartphone come nuovo canale di distribuzione del software piuttosto che osteggiandolo. Uno dei più recenti indicatori che danno l’idea della “crisi” di Nintendo e della necessità di ampliare rapidamente la base installata è rappresentata dal taglio di prezzo del 40% subito dal Nintendo 3DS in Giappone a poche settimane dal lancio.
Lecito chiedersi se dopo una lunga ed onorata carriera che dura ormai da trent’anni Super Mario si possa trovare a suo agio anche in uno dei recenti smartphone Android o iOS. Dubbi leciti e condivisi dallo stesso CEO di Nintendo che, per ora, nonostante le pressioni degli investitori è restio ad accogliere le loro richieste. Iwata è piuttosto categorico a riguardo: fino a quando rivestirà la carica di CEO Nintendo continuerà a sviluppare titoli esclusivamente per le sue console.
Per ora sembra che a Super Mario il salto più difficile della sua carriera sia stato risparmiato. Ciò non toglie che la situazione di difficoltà in cui versa la casa nipponica potrebbe chiamarlo in futuro ad un nuovo lavoro “in trasferta” sugli smartphone.
Fonte: Bloomberg via TNW