Sony Ericsson prova a ridefinire la fascia medio-bassa del mercato con la nuova evoluzione del Sony Ericsson Xperia X10 Mini, uno smartphone che, insieme al suo fratello maggiore dotato di tastiera QWERTY, l'X10 mini pro, ha attratto l'attenzione del pubblico nel corso del 2010. Iniziamo a scoprire il Sony Ericsson Xperia Mini con il nostro primo contatto.
Partiamo da un piccolo appunto di carattere terminologico. La nuova denominazione degli Xperia Mini crea un po' di confusione. Sony Ericsson ha semplicemente tolto la sigla X10 dei modelli 2010 per identificare quelli del 2011. Al Sony Ericsson Xperia X10 mini dello scorso anno segue quindi questo Sony Ericsson Xperia mini. Diciamo subito che alla piccola modifica intervenuta al nome è seguita una modifica molto più corposa all'hardware e al software (basato su Android 2.3 Gingerbread) tanto che è dificile considerare i due smartphone strettamente imparentati se non fose per l'inconfondibile form-factor.
Abbiamo deciso di soffermarci sull'Xperia Mini e non sul Mini Pro perchè è quello che esprime al meglio la possibilità di avere utilizzare uno smartphone dalle prestazioni velocistiche elevate contenendo al massimo peso ed ingombri. Il Mini Pro ha in più la QWERTY e la fotocamera anteriore ma al tempo stesso pesa 36 grammi in più ed è leggermente più voluminoso. Piccole differenze che potrebbero non essere più tali per chi cerca la massima compattezza in un dispositivo mobile.
Il Sony Ericsson Xperia Mini Pro è uno smartphone che, consentiteci l'espressione poco "tecnica, suscita subito simpatia quando si inizia ad utilizzarlo. E' un "nanetto" che però mette subito in chiaro una cosa importante: al suo interno si trova la stessa componentistica utilizzata da Arc, Play, Neo e Ray, ovvero una delle migliori piattaforme single core del mercato basata sul processore Qualcomm di seconda generazione da 1 GHZ. Già questo dato a noi sembra una novità assoluta nell'attuale panorama di smartphone di fascia medio-bassa, un dato in grado di ridefinire l'intero segmento di mercato.
Il Sony Ericsson Xperia mini appareantemente è un "nanetto", ma al suo interno batte un cuore a dir poco "generoso"
Il Sony Ericsson Xperia Mini è costruito con plastiche di buona qualità. Rispetto alla versione pro è avvantaggiato sotto il profilo della costruzione perchè è dotato di meno parti in movimento. Già dalle prime battute uno dei punti forti appare l'ergonomia di utilizzo. A dir poco comodo da impugnare e controllare con una sola mano e trasportabile senza sforzo. Lo spessore non è da record (1.6mm), ma possiamo assicurare che lo smartphone è molto piacevole da maneggiare.
Particolare del frontale e del tasto fisico home, circondato dai due tasti capacitivi indietro e menu
Visto di profilo il Sony Ericsson Xperia Mini appare "cicciottello", ma nell'uso reale tale aspetto non ha mai compromesso l'ergonomia di utilizzo. Lungo il lato destro troviamo il bilanciere del volume e il tasto dedicato alla fotocamera
Anche le dimensioni e la risoluzione del display sono cresciuti rispetto al precedente Xperia X10 mini. Il pannello da 3" con risoluzione da 320×480 pixel fa venir meno diversi limiti della versione precedente: rende il controllo dell'interfaccia utente meno difficoltoso, non pone problemi di compatibilità con le applicazioni, rende la lettura dei testi ancora più gradevole.
Possiamo dire che il rapporto tra diagonale e risoluzione appare più che accettabile. Il display è molto luminoso, per quanto proprio la gestione della luminosità ci è apparsa uno dei primi punti deboli dell'Xperia Mini a causa del sensore di retroilluminazione non disattivabile e molto sensibile alle varianzioni di luce.
La parte posteriore è in plastica opaca e resistente alle ditate. Come di consueto troviamo l'obiettivo della fotocamera da 5Mp con flash a LED ed autofocus e la fessura dell'altoparlante. Possiamo sin da ora evidenziare che l'audio dell'altoparlante esterno è superiore alla media sia per quanto riguarda il volume che per la qualità.
Il retro del Sony Ericsson Xperia mini nella colorazione bianca
In apertura abbiamo messo in evidenza come Sony Ericsson abbia le carte in regola per ridefinire il segmento di mercato degli smartphone di fascia medio-bassa. Il motivo è presto detto: mai sino ad ora abbiamo registrato prestazioni così elevate da parte di un hardware contenuto in una scocca così piccola e in uno smartphone commercializzato nella fascia di prezzo sino a 250 euro.
Complice anche la non elevata risoluzione del display che sovraccarica poco la GPU dello smartphone e l'ottimizzazione software impeccabile, l'esperienza d'uso soprattutto per quanto riguarda le prestazioni velocistiche è indistinguibile da quella offerta dai modelli superiori di Sony Ericsson. Ovviamente il display da 3" potrà andar bene a molti, ma non a tutti.
Due estremi: uno dei più piccoli ed uno dei più grandi smartphone presenti sul mercato: il Sony Ericsson Xperia Mini e il Samsung Galaxy S II. Chi non è più disposto a scendere a compromessi con l'ergonomia e la comodità d'uso dovrebbe a nostro avviso prendere in seria considerazione l'Xperia Mini che in prima battuta non sembra rinunicare a prestazioni velocistiche da top di gamma
Non ci resta che continuare i nostri test dandovi appuntamento sin da ora alla recensione del Sony Ericsson Xperia Mini.
Fonte: AgeMobile