Qual è la prima cosa che pensate quando vi viene suggerita la parola fantascienza? Sicuramente molti di voi penseranno agli ologrammi, quelle particolari immagini che fluttuano in aria e possono essere viste da qualunque angolazione. Nonostante siano presenti in molti film di fantascienza, il loro impiego nella vita reale potrebbe non essere così lontano come finora pensavamo. Una delle aziende che più crede in questa tecnologia è Leia, società affiliata ad HP Labs che sta lavorando da anni ad un sistema di diffrazioni che possa fornire chiari e limpidi ologrammi, producendo ben 64 versioni di ogni immagine.
Questa nuova tecnologia olografica sarebbe perfettamente integrabile all’interno degli smartphone, dato che può sfruttare benissimo la retroilluminazione dei pannelli LCD che caratterizza gli attuali devices. Ed ecco allora che potremmo trovarci di fronte ad una nuova risoluzione per quanto riguarda i display, dato che oramai la corsa alla risoluzione, con l’introduzione dei pannelli 2K, sembra essere finita.
Una caratteristica molto importante di questa tecnologia sviluppata da Leia è quella che ogni singolo pixel è mostrato in svariate direzioni tramite uno strato sottilissimo di vetro posto al di sopra del display, al finedi creare così 64 differenti ‘punti di vista’. E pensate quali applicazioni potrebbe avere la tecnologia degli ologrammi di Leia in accoppiata con i sensori di rilevamento del movimento, come Kinect e Leap Motion. Sicuramente il film Minority Report sarebbe tremendamente più attuale.