Cerchiamo di approfondire il tema dei surriscaldamento del Samsung Galaxy S II, illustrandovi i risultati dei nostri rilievi strumentali e riportandovi le nostre impressioni in uno scenario d'uso reale.
Nelle prime settimane di utilizzo del Samsung Galaxy S II abbiamo raccolto le segnalazioni di diversi utenti che hanno messo in evidenza la tendenza del Samsung Galaxy S II a produrre, in determinate circostanze, un eccessivo calore . Abbiamo approfondito l'argomento utilizzano i due sample del Samsung Galaxy S II regolarmente acquistati in due diversi punti vendita italiani. Ad essere precisi, i sample sono stati complessivamente 5 perchè abbiamo provveduto a richiedere la sostituzione al rivenditore di tre esemplari, credendo di esserci imbattuti in modelli difettosi.
I nostri due Samsung Galaxy S II sono stati affidati a due membri della nostra redazione che li hanno utilizzati quotidianamente come smartphone principali ed in scenari d'uso differenti. Entrambi i membri della redazione sono concordi nel ritenere che gli esemplari in nostro possesso producono una quantità di calore da reputare eccessiva, che provoca, a volte, un vero e proprio senso di fastidio legato al maneggiare un oggetto che assume le temperature che stiamo per mostrarvi.
Un chiarimento sulle condizioni che determinano l'anomalo, a nostro avviso, aumento della temperatura è d'obbligo. A tal riguardo abbiamo registrato una casistica che individua in particolar modo nell' attivazione del modulo radio una delle principali fonte di calore. Più nello specifico, uno dei nostri redattori ha constatato il verificarsi del surriscaldamento in occasione del download via WiFi di uno dei film di Samsung Movie, l'altro ha notato il verificarsi del fenomeno durante la navigazione web tramite rete WiFi e nel momento in cui, in una zona con un segnale telefonico debole, lo smartphone si è attivato per cercare la rete perduta.
La rilevazione del calore prodotto utilizzando un termometro a infrarossi
Al di là delle impressioni soggettive, abbiamo quantificato nel dettaglio il calore prodotto dal Samsung Galaxy S II. Per farlo abbiamo utilizzato un termometro a infrarossi che ci ha permesso di misurare la temperatura della superficie dello smartphone in uno degli scenari d'uso sopra descritti:
Il termometro a infrarossi è in grado di rilevare la temperatura senza entrare a contatto con la superficie dell'oggetto. Ricordiamo che i termometri a infrarosso misurano solo la temperatura della superficie visibile e presentano un discreto margine di errore tendenzialmente per difetto. Per calcolare lo scarto tra la temperatura rilevata dal nostro termometro a infrarosso e quella effettiva abbiamo impiegato un tradizionale termometro con sonda a contatto. Lo scarto si attesta nell'ordine dei tre gradi, ovvero il termometro ad infrarosso segna circa 3 gradi in meno della temperatura effettiva.
Fatta questa premessa tecnica, sottolineiamo che abbiamo utilizzato il Samsung Galaxy S II senza sottoporlo ad alcun particolare stress, ovvero abbiamo continuato ad utilizzarlo come potrebbe essere utilizzato da un comune utente. Più nello specifico abbiamo scaricato un gioco di Gameloft restando connessi alla rete WiFi per circa un quarto d'ora. I risultati sono stati quelli che vi mostriamo nel video. La rilevazione della temperatura si riferisce in ogni istante al punto contrassegnato dalla luce guida (ovvero al piccolo puntino rosso).
Rilevamento temperatura superficiale Samsung Galaxy S II con termometro a infrarossi
Le nostre conclusioni a seguito dei rilievi sono state le seguenti:
- La temperatura massima raggiunta dallo smartphone è stata pari a 46 gradi (circa 49 gradi effettivi)
- La zona che tende a scaldarsi maggiormente è la parte alta dello smartphone
- Il punto più caldo è l'anello di alluminio intorno all'obiettivo della fotocamera
- Il lato sinistro dello schermo è di circa 2 gradi più caldo di quello destro
Effetti pratici del calore prodotto
Il primo immediato effetto che di una temperatura di quasi cinquanta gradi in superficie è il senso di fastidio che si prova nel maneggiare lo smartphone. Ricordiamo che la maggiore quantità di calore si concentra proprio nella parte alta del dispositivo, ovvero nella zona dell'auricolare che è quella che è a più diretto contatto con l'orecchio durante una conversazione telefonica. Abbiamo personalmente sentito l'esigenza di lasciar raffreddare lo smartphone prima di effettuare una chiamata.
Se i nostri rilievi non fossero ritenuti sufficientemente attendibili, vi mostriamo un effetto ancor più chiaro ed evidente del calore prodotto, ovvero l'impossibilità di regolare la luminosità dello schermo a causa dell'intervento di un meccanismo di prevenzione dei surriscaldamenti:
La conferma dell'anomala produzione di calore viene data dallo stesso Samsung Galaxy S II che blocca i livello massimo di luminosità per prevenire surriscaldamenti ulteriori
A quelli che sono dei dati oggettivi aggiungiamo una ipotesi che, al momento, non siamo in grado di confutare in maniera inequivocabile. Ci riferiamo agli effetti dell'eccessiva produzione di calore sullo schermo SuperAMOLED. Anche il nostro Samsugn Galaxy S II mostrato in video presenta, infatti, l'altrettanto noto problema del lato sinistro dello schermo tendente al giallo come si può notare ancor meglio con la foto che segue:
Non vogliamo "suggestionare" i nostri lettori, ma esclusivamente far riflettere sulla coincidenza esistente tra l'area dello schermo dalla temperatura maggiore (desumibile dal video) e l'area dello schermo dalla dominante tendente al giallo (desumibile dalla foto sopra riportata). In entrambe i casi si tratta del lato sinistro. Il legame tra i due fenomeni, se non certo, ci sembra quanto meno verosimile. (per approfondimenti sulla diffusione del problema del display vi segnaliamo, a titolo di esempio, il topic presente presso il forum di XDA).
Altro ulteriore aspetto che non siamo in condizioni di stabilire al momento riguarda gli effetti sulla componentistica interna nel medio e lungo periodo dei ripetuti innalzamenti della temperatura alle soglie descritte.
Conclusioni
Vogliamo chiudere il nostro resoconto relativo ai problemi di surriscaldamento del Samsung Galaxy S II sottolineando ancora una volta che il fenomeno si è verificato con i sample in nostro possesso (ripetiamo ancora una volta che si tratta di unità regolarmente acquistate in negozio) in scenari d'uso non certo estremi o propriamente di test, ma utilizzando il Samsung Galaxy S II come farebbe un utente comune.
Tra le possibili cause che potrebbero determinare l'anomala produzione di calore a nostro avviso figura lo spessore della scocca eccessivamente ridotto che, unitamente alla gran quantità di calore prodotto dalla componentistica interna (CPU, modulo radio, etc.) non consente un adeguato smaltimento dello stesso.
L'insorgere del problema e la percezione dello stesso come un vero e proprio problema varia ovviamente a seconda delle abitudini di ciascun utente (chi utilizza poco il WiFi o chi si trova in zone adeguatamente coperte dal segnale telefonico potrebbe non avvertirlo mai). A tal riguardo saremo lieti di raccogliere le testimonianze dei nostri lettori.
Rinnoviamo, questa volta pubblicamente, l'invito a Samsung Italia ed in particolar modo al servizio di assistenza ad intervenire in merito per rassicurare i nostri lettori sulle cause che determinano un funzionamento dello smartphone a nostro avviso anomalo. Restiamo a disposizione sia per la condivisione dei dati raccolti, sia per pubblicare tempestivamente la risposta dell'azienda.
Fonte: AgeMobile