Il titolo di questo articolo è molto chiaro: Rovio ha dimezzato i suoi guadagni nel 2013. Cosa significa questo? Continuare a leggere ed analizzeremo insieme cosa è cambiato e dove possono essere ricercate le cause di un così drastico calo dei guadagni per una delle software house che sembrava non dovesse fallire mai e che invece sta perdendo soldi, molti soldi.
Innanzitutto, Rovio ha creato la saga di Angry Birds ed il successo che ne è derivato, con tutte le varie trasposizioni, le edizioni speciali, i gadget, hanno dato una bella mano all’azienda per lanciarsi nell’olimpo delle grandi di Play Store e di iTunes. Rovio sapeva da subito che non poteva basare tutto il proprio successo su di un solo gioco. Sono nati quindi Bad Piggies, Amazing Alex, Tiny Thief e Angry Birds Go!, ma nessuno di questi, nonostante fossero di ottima fattura, ha riscosso lo stesso successo dei ben più blasonati Angry Birds.
Quindi Rovio si è impegnata nel merchandising di ciò che vendeva di più: Angry Birds. Ecco perché gli store online sono stati invasi da magliette, tazze, cuscini, cover per il telefono, mouse, tastiere e chi più ne ha più ne metta, tutto con stampato sopra la faccia di uno degli Angry Birds. Sono stati poi costruiti parchi a tema detti “Angry Birds Activity Park” in Europa e Cina ed è stata prodotta una serie tv animata dedicata sempre alle avventure dei piccoli uccellini di Rovio, che ha aperto un canale Youtube e rilevato uno studio d’animazione che produrrà il film sugli Angry Birds nel 2016.
Insomma, l’azienda ha speso molto, non stupisce quindi vedere quanto sia calato il fatturato, visto che ci sono state così tante uscite. Bisogna però ammettere che passare da 76,8 milioni di dollari di entrate pulite del 2012, ai 37,3 milioni del 2013, rende tutto molto più oscuro per il futuro dell’azienda. Noi speriamo che essa possa continuare a lavorare come ha sempre fatto, portandoci ottimi giochi con cui confrontarci sugli schermi dei nostri device, e continuando anche a regalarci tanto materiale alternativo con cui interagire.
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