Oramai i drop test sono una vera e propria consuetudine del mondo hi-tech, almeno per i terminali di alta fascia. Non è quindi sfuggito a tale “trattamento” neanche il G Flex, finito nelle mani dei ragazzi di Android Authority.
I drop test non sono mai test assoluti: a determinare la rottura di un terminale quando questo cade: sono in gioco diverse variabili. Ma nonostante la resistenza alle torsioni del phablet curvo di casa LG, questo si è danneggiato come praticamente qualsiasi altro terminale sottoposto a test del genere.
Come primo test è stata effettuata una caduta sul lato posteriore: fin là, G Flex ha retto bene, accusando solo dei graffi sulla cover.
Le cose sono peggiorate con la seconda caduta, sul lato inferiore del G Flex: il G Flex ha mostrato qui i suoi limiti di resistenza, e si è scheggiato nell’ angolo sinistro inferiore.
Si è infine effettuata una caduta sul lato frontale: anche in questo caso, G Flex si è scheggiato, stavolta nell’ angolo superiore sinistro.
Piccola consolazione: anche dopo le cadute ed i conseguenti danni al digitalizzatore del touchscreen, questo ha continuato a funzionare a dovere. Meglio che niente, visto che vi sono terminali che, dopo dei danni al digitalizzatore, si ritrovano con un touchscreen insensibile al tocco.
La cover posteriore è sì autoriparante, ma può fare qualcosa fino ad un certo punto, e l’ azione è condizionata dalla temperatura ambientale: la stessa LG lo specificò chiaramente, dichiarando che la cover poteva riparare efficacemente solo i graffi leggeri, e che l’ azione era più lenta con temperature più fredde. Non dovrebbe essersi quindi riparato il danno riportato nella prima caduta.
Vi lasciamo al video, per chi volesse vedere dettagliatamente il drop test. Buona visione!