Aggiornare uno smartphone Android non è affatto semplice, soprattutto se è uno smartphone di un operatore: HTC ha realizzato una infografica che mostra per intero la catena dell’update, dal momento in cui Google rilascia il primo framework alle certificazioni finali prima del rilascio.
L’infografica fornita da HTC è divisa in 5 fasi diverse:
- 0 – Evaluation
- 1 – Development
- 2 – Integration
- 3 – Certification
- 4 – Push to customers
Si passa quindi dalla dalla fase preliminare di valutazione del nuovo codice alla fase di sviluppo e integrazione con l’eventuale interfaccia custom. La fase più lunga e delicata è la certificazione e il test: se lo smartphone è una Google Edition la strada si accorcia, ma se è uno smartphone destinato ad un operatore telefonico ci vogliono anche settimane per sistemare il tutto.
L’infografica è, come detto, realizzata da HTC, ma ovviamente si adatta ad ogni smartphone Android, e da una rapida lettura si capisce bene che i punti critici sono tre: il sopporto dei produttori di hardware che devono rilasciare i drivers per i loro SoC e gli altri componenti, l’integrazione con la propria piattaforma (HTC Sense in questo caso), l’analisi e il test di ogni operatore che venderà poi lo smartphone. La situazione è ovviamente ben diversa per Apple che con iOS non ha questi problemi: l’hardware è suo, l’interfaccia custom non esiste e non ci sono neppure esigenze particolari degli operatori: il software è unico. Migliore la situazione anche di Windows Phone, che non ha problemi di personalizzazioni di interfaccia ma deve comunque adattare i driver e sviluppare versioni diverse di firmware per i diversi operatori.
Applicando questo grafico sul numero di operatori presenti e sulla quantità di smartphone Android disponibili, si capisce perché le aziende si danno da fare solo per aggiornare gli smartphone più venduti e di fascia alta: i tempi, le risorse e i costi per un update non sono indifferenti.
Per tutte le ulteriori informazioni potete recarvi sul minisito appositamente creato da HTC