A bordo dei nuovi iPhone e iPad Pro vi è una doppia unità di elaborazione neurale (Neural Engine) che al momento viene utilizzata solamente per l’elaborazione di speciali effetti fotografici e nient’altro. Tuttavia, in futuro potrebbe svolere anche il ruolo di centro di elaborazione per Siri.
Eh si, perché se adesso per utilizzare Siri è necessaria per forza una connessione a internet (l’elaborazione di Siri avviene nei server di Apple), in futuro l’assistente digitale potrebbe avere anche delle funzionalità offline in cui l’elaborazione avverrebbe all’interno degli iPhone e degli iPad.
Per chi non lo sapesse, l’unica operazione che Siri può fare in questo momento in assenza di connessione a internet è il risveglio mediante la hotword “Hey Siri“, in quanto il riconoscimento vocale avviene in locale.
Apple suggerisce l’uso di un sistema integrato di moduli per gestire le domande all’assistente digitale che non si collegano al mondo esterno. La raccolta di moduli include elementi per la sintesi vocale, l’elaborazione di dialoghi, la conversione con l’alfabeto fonetico basato su un vocabolario predefinito e dati creati dall’utente e un modulo di elaborazione del linguaggio naturale.
A seconda delle parole riconosciute e della struttura della query, l’assistente digitale offline potrebbe quindi eseguire una serie di attività predefinite memorizzate nei vari moduli. Queste sezioni contengono modelli per attività comunemente richieste, come l’impostazione di un timer o per riprodurre un brano salvato sul dispositivo.
Non ci stupiremmo nemmeno se fra i moduli ne fosse presente uno che permettesse il controllo della smart home mediante Homekit.
Al momento la proposta di Apple per il funzionamento di Siri offline è stata solamente registrata come un brevetto. Non sappiamo quindi quando effettivamente i primi progetti per ciò verranno iniziati.